Conoscevo una bambina che amava le scatole; aveva scatole per conservare ogni cosa.

Era abile a metterle in fila in ordine crescente e a ricordare poi il contenuto di ognuna senza necessariamente riaprirle.

Ce n’erano alcune di latta un po’ usurate dal tempo e dagli urti. Avevano i contenuti più preziosi.

“Nessuno si aspetta che in una scatola così brutta e maltrattata dal tempo ci siano cose preziose”.

Così giustificava la particolare cura per quei contenitori anonimi e malformi.

Scatole imperfette è il nome che ho scelto per questo spaccato di pensieri che descrivono meravigliose ed imprecise vite, il loro affannare, correre, inciampare, riflettere, riprovare, riuscire.

Spero che tu possa vedere la bellezza di una imperfezione mentre combatte per riuscire, la minuziosa ricerca della felicità e, ancora, la rinascita di qualcuno.

Che ognuna di queste testimonianze sia per te fonte di riflessione.

Ti auguro un sorriso ad illuminare il resto.

Francesca Crisci

Presenze

 

Ti appartengo, nella forma più semplice, come se sotto pelle avessi un codice segreto che conosci solo tu da prima che nascessi.

Ti appartengo nella forma più malvagia, che non da' scampo.

Come quando, tra tante persone che sorridono e ti creano nuovi ricordi, io avessi sempre un'ombra dietro del colore della pece, che mi afferra e mi trascina a te.

Ti appartengo nella forma più prevedibile.

Come se, guardandomi negli occhi, si riuscisse ad intravedere te seduto a tavolino, che scrivi dei miei giorni e predisponi la mia prigionia.

la valigia delle emozioni

 

"Una alternativa"

Pensa a questo Paola, mentre sceglie la destinazione per il suo prossimo viaggio.

L'amarezza addosso le permette di lavarne un po' dall'indice che utilizza con cura per sfogliare le offerte viaggi.

"Un viaggio ti permette di mettere tutto in valigia con cura, tutto proprio tutto, anche le emozioni. Una volta giunta sul posto la svuoti e le lasci lì quelle brutte, per non portarle più indietro"

Questo le diceva sempre sua nonna, quando la osservava chiudere frettolosamente il borsone per una escursione che l'avrebbe vista tornare, poi, col sorriso.

Ora Paola, ripercorre con il ricordo quelle parole e quel vuoto per l'assenza di una persona che sapeva capire sempre tutto, interpretando perfettamente anche i suoi silenzi.

il calendario carne e .ossa

 

Avevo dodici mesi ed il tempo per dedicarli.

Trenta giorni per ogni persona e la sua rinascita.

Gennaio aveva una crepa sul cuore ed occhi sempre lucidi.

Febbraio non riusciva ad amare.

Marzo era di circostanza nella paura di non bastarsi mai.

Aprile aveva perso una persona cara e non vedeva più il sole.

il taccuino dei sogni

 

Nel taccuino dei sogni di S. ci sono programmate le tappe della realizzazione di desideri importanti.

Tutto minuziosamente definito.

I paesaggi sono caldi.

C'è il sole, al mattino, ad illuminare la casa costruita per accogliere giornate di quiete.

Una donna innamorata che sorride.

La salsedine nell'aria ed il rumore delle onde che fa da sottofondo ad una splendida colazione, colorata di caffè caldo.

polvere di stelle

 

"Puoi cambiare il mondo se riesci a custodirne un po' tra le mani"

Le dice questa frase il signore con le pieghe, così come lo definisce lei.

In effetti il suo volto ne ha di rughe ma i bambini interpretano tutto in modo molto più semplice e quindi Ary ci vede delle pieghe, come se il viso dell'uomo fosse solo stropicciato un po' troppo.

"Ma la polvere di stelle mi scivola tra le dita!" riprese a rispondere Ary.

In effetti la polvere di stelle cade giù, ogni volta che prova a raccoglierne un po' per illuminare il resto.

"Vedi bambina, niente avrà significato senza la polvere di luce, devi trovare un modo per portarla con te"

lo zio di america

 

Lo zio d'America ha il mondo negli occhi.

Pagliuzze dorate ad illuminare pupille vivaci!

Le sue rughe raccontano sorrisi importanti, di quelli per i quali il viso non ha abbastanza spazio per contenerli.

Lo zio d'America ha settantuno anni e nessuno di più, ma ogni mattina si alza appena il sole gli sorge dentro.

Sotto pelle scorre la vita, forte, veloce, impertinente!

E mastica i paesaggi e persone e storie.

la prigione trasparente delle certezze malate

 

Oggi sono felice.

Ho guardato lo scatolino delle "pillole del benessere" e ho alzato loro un grande e perfettamente eretto dito medio!

Fanculo i farmaci!

Per anni sospesa nel vuoto e nelle prescrizioni di integratori cerebrali, come li chiama il mio medico, per non utilizzare la malefica parola PSICOFARMACO!

Anni di ansie e attacchi di panico che mi hanno portata ad essere schiava di me stessa e della mia vita con loro.

il tempo che avanza

 

"Io sono l'altra... sono il tempo che avanza.

Sono le sue telefonate rubate e spesso sottovoce.

Sono il quando ce n'è e se ce n'è.

Ma sono la più importante.

Sono le sue richieste forti quando siamo soli ed il suo piacere lento e solo nostro.

E poi sono i regali che fa solo a me per riempire i vuoti della sua assenza, costretta e non voluta, non da lui ovviamente!

Io sono l'altra... quella importante, come recita la canzone di quel gruppo italiano famoso, perché sono certa, di essere il suo pensiero fisso.

Abbiamo fatto anche un viaggio stupendo ed io mi sono finta sua moglie ed è stato bellissimo.

Quando due persone sono fatte per stare insieme niente può tenerle lontane neanche la famiglia che lui si sarà fatto sicuramente per sbaglio, molto prima di incontrare me!

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