Conoscevo una bambina che amava le scatole; aveva scatole per conservare ogni cosa.

Era abile a metterle in fila in ordine crescente e a ricordare poi il contenuto di ognuna senza necessariamente riaprirle.

Ce n’erano alcune di latta un po’ usurate dal tempo e dagli urti. Avevano i contenuti più preziosi.

“Nessuno si aspetta che in una scatola così brutta e maltrattata dal tempo ci siano cose preziose”.

Così giustificava la particolare cura per quei contenitori anonimi e malformi.

Scatole imperfette è il nome che ho scelto per questo spaccato di pensieri che descrivono meravigliose ed imprecise vite, il loro affannare, correre, inciampare, riflettere, riprovare, riuscire.

Spero che tu possa vedere la bellezza di una imperfezione mentre combatte per riuscire, la minuziosa ricerca della felicità e, ancora, la rinascita di qualcuno.

Che ognuna di queste testimonianze sia per te fonte di riflessione.

Ti auguro un sorriso ad illuminare il resto.

Francesca Crisci

valerio non ce piu

 

Valerio non c'è più.

Il suo sorriso tra la gente.
Il suo buongiorno al sole.
Valerio non è più tra i bambini sulla riva.

Nosy Iranja resta sospesa. Ferma. Interrotta.
La gioia di esserci per gli altri.
La determinazione di fare sempre e comunque.
La sua incoscienza che ha ferito anche me.
Il mio non capire di allora ed il suo aprirmi gli occhi dopo.

Dalla finestra

 

Dalla finestra guardo tutto!

Il mio mondo sono le quattro pareti di questa stanza impolverata... e la finestra.

La mia finestra dà sul parco.

Questa mattina la panchina ospita il barbone che ancora non ha visto il sole per i giornali che ha fin sopra i capelli.

Il figlio del salumiere all'angolo gioca a fare il bullo con i figli del portiere del palazzo di zia Conny.

Chiudi la porta

 

Chiudi la porta.

Lasciali fuori.

Tutti, persino i migliori.

Chiudi la porta all'indifferenza, all'arroganza, all'ipocrisia.

Lascia che la tua luce crei la magia.

Chiuditi la porta dietro e lascia che i ciechi restino tali ed i sordi nel loro mondo silente.

Chiudi una porta per ogni momento che non ti appartiene.

Per ogni incomprensione.

Incontrerai ancora troni rubati e presenze velate.

Cara Coach

 

Lorenzo.

Coach ti scrivo perché mi rimbomba forte nella testa la tua domanda: "Chi ha la priorità?"

È' arrivata dritta come un tuono e, quando ti ho salutata, è iniziato un formicolio interno che mi ha scosso tutto!

Allora forse non sono davvero io?!

Ho sempre pensato che gli altri avessero potere supremo sulle mie scelte, sui miei bisogni, come se a me non fosse concesso sognare o crescere a modo mio.

Eli

 

Osservo il suo profilo stanco.

Ha tagliato ancora Eli, nella parte del corpo che tiene nascosta al mondo.

Il dolore le serve per non sentire quanto spesso la vita possa far male, più male del sangue che le corre lungo la gamba.

Un taglio per ogni giorno no, per ogni litigio forte, per ogni grido forte in un vuoto che non rimanda indietro neanche l'eco.

Leggo le cicatrici, che non fanno altro che ricordarle che, svegliarsi col sorriso ogni giorno, è già una grande conquista.

il mio nuovo amico

 

Capita spesso fissando una foto.

Per una ragione inspiegabile il protagonista immobile di quella foto, i suoi occhi persi nel vuoto in un sorriso non suo, irreale, ci fissano e gridano aiuto!

Come ne l'urlo di Munch.

Così ho conosciuto il mio nuovo amico che non oso definire o nominare.

La sua foto ha chiesto di me ed io c'ero... ci sono.

Come le poesie incompiute, che qualche famoso poeta ha lasciato così, poco prima di morire.

Come le lettere d'amore taciute e mai spedite!

Il mio amico ha sogni importanti che lo schiacciano sul mondo e la sua linguistica corre sempre forte ma neanche lui sa bene dove.

Cerca nel sito

Seguimi su Facebook

Cerca